da ANPGF | Dic 4, 2015 | DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, OSSERVATORIO ISTRUZIONE FORMAZIONE E RICERCA, OSSERVATORIO RIFORME ISTITUZIONALI E PA
Maria Pia Di Nonno UNA DEMOCRAZIA A MISURA D’UOMO: LA COMUNITÀ OLIVETTIANA COME LUOGO DI RISANAMENTO POLITICO, SOCIO-ECONOMICO E MORALE “L’idea di Comunità è in cammino; ma richiede grandissima pazienza, molta tenacia, molti sacrifici. E soprattutto fede, fede non nella mia persona ma nella redenzione dell’uomo, nell’ascesa verso una Comunità più libera spiritualmente e materialmente più alta, in un mondo più degno di essere vissuto. (…) La fine della guerra fredda non si avrà, se non si risolve la crisi della civiltà occidentale. Tuttavia la speranza di un ordine nuovo in Europa è legata al destino di un’idea.” Queste calzanti e pungenti righe scritte da Adriano Olivetti ed oggi riportate nel saggio Il Cammino della Comunità (Edizioni di Comunità, 2013, p. 61) – un’antologia che raccoglie i più bei discorsi olivettiani – sintetizzano il cuore del discorso che alla base del pensiero di Olivetti. Ma come giunge l’ingegnere ad elaborare questo concetto della Comunità a misura d’uomo improntata essenzialmente sulla tutela della persona attraverso la tutela del lavoro, della cultura e della democrazia. La persona, infatti, per diventare un vero cittadino e al contempo per trovare la propria vocazione e vedersi rispettata la propria identità ha bisogno di un lavoro dignitoso (come anche la nostra Costituzione evidenzia). Tramite il lavoro la persona dà un senso alla propria vita e può così realmente, avendo soddisfatto questo bisogno essenziale e fisiologico, volgersi verso una vera cultura che non sia indottrinamento. Così facendo si creano delle vere persone e di conseguenza dei veri cittadini. E solo dei veri cittadini sono in grado di realizzare dei sistemi democratici sostanziali e non formali. Ricorda, infatti, Elias...